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ANTHROPOTOPOS dipartimento dedicato all’architettura della FONDAZIONE ART IN SPACE

'Dare forma a un'architettura che dia priorità al benessere psico-fisico-emotivo-spirituale dell’uomo, rispondendo così a quelli che indiscutibilmente sono bisogni imprescindibili. Una progettualità studiata e ordinata in allineamento sinergico con le conoscenze scientifiche della propria epoca, che pone particolare attenzione alla complessità delle interazioni uomo-spazio costruito e contestualizzato nella contemporaneità, una creatività progettuale che diviene capacità interpretativa dei caratteri del luogo, dell’ambiente e delle necessità di chi utilizza tali spazi, tenendo nella dovuta considerazione anche le tutte le variabili nel campo psico-energetico-salutistico che determineranno le scelte progettuali.

Una attenta analisi che in fase progettuale esige necessariamente a nostro parere un approccio multidisciplinare: punti di valutazione differenti che si confrontino, recuperando una visione unitaria della realtà, sara’ infine il ruolo dell’architetto capace di riunire e coordinare, insieme le istanze di tutte le discipline coinvolte, realizzando quell’ approccio progettuale che diviene espressione rigorosa di una visione olistica, rispettosa delle istanze evolutive del singolo e dell’umanità tutta. 'L’essere umano è un sistema energetico aperto legato all’ambiente da un flusso continuo di informazioni e segnali magneto-elettrici, nell’approccio metodico progettuale degli spazi abitativi non si potrà quindi non tener conto di tali evidenze scientifiche.

La messa in forma di un’ambiente non può essere solamente articolazione dello spazio come contenitore di funzioni ergonomiche, equilibrio di forma, luce e colori, ma l’insieme di tutte le componenti con cui un essere vivente entra in contatto con i propri sensi, influenzando il suo ciclo vitale con elevate o congeste energie. Uno Spazio costruito non dovrebbe mai essere ostacolativo ma promotore e moltiplicatore della circolazione delle energie vitali, perché oggi ancor più che in altre epoche, benessere psicofisico, salute e sostenibilità della vita sono strettamente legate alla qualità degli spazi abitati.

L’Architettura si pone tra l’uomo e la natura: l’architetto quindi dovrebbe allineare il pensiero creativo all’essenza dell’uomo ed alle regole universali che soggiacciono a questa dimensione di realtà, 'una realtà che è continuo cambiamento, trova impedimento nella fissità degli spazi e delle funzioni assegnate al costrutto architettonico, per cui anche l’habitat dovrà adeguarsi alle necessità di una esistenza dinamica, perché tutto ciò che è vitale è in moto continuo.

'L’Uomo per sua natura è essere creativo, figlio della creazione' ne consegue una sua legittima necessità: avere la possibilità di utilizzare spazi dove esprimere la sua essenza ed unicità. Gli stessi spazi dovrebbero anche avere in sé la funzione di interpretare e soddisfare desideri e bisogni di chi lo abita, per appagare la sua naturale propensione a realizzare le proprie potenzialità, favorendo la maturazione interiore, l’evoluzione psichica ed emotiva, con ricadute positive anche sui comportamenti e nelle interazioni sociali. L’ obbiettivo della fondazione Anthropotopos è: 'Promuovere e individuare un approccio interdisciplinare nella messa a punto di progetti dedicati ad ospitare attività umane' promuovendo il benessere del singolo e la positività relazionale. Per l’Architetto, nei suoi progetti, non sarà più sufficiente dedicarsi alla risoluzione di aspetti ergonomici, vivibilità, aspetti ecologici e design, ma occorrerà un approccio olistico, 'uno sguardo con il più ampio spettro visivo possibile sulle complessità dell'uomo e la soddisfazione delle sue necessità'. L’ approccio mira a creare un habitat in grado di favorire le attività umane: dal punto di vista energetico e psicologico, multimodale in divenire, proattivo verso salute e benessere e di supporto alla socialità. Le conoscenze tecnologico-scientifiche, già oggi manifestano la necessità di un approccio più articolato alla progettazione di spazi abitativi suggerendo di integrare: • analisi del territorio • analisi delle energie di forma e del colore • integrazione di tecnologie biofrequenziali • inserimento di programmi neurosensoriali personalizzati • sistemi di intelligenza artificiale specializzati per la gestione delle funzioni • arredi IoT versatili e robotizzati in grado di ricevere informazioni dal sistema ed anticipare così le sempre mutevoli necessità dell’uomo contemporaneo. 'Un spazio proattivo', non più semplice contenitore di funzioni, che diviene 'luogo' deputato a manifestare l’essenza unica di ogni l’individuo, un habitat che si plasma sulle esigenze ergonomiche, funzionali, ludiche, creative, evolutive e spirituali dell’abitante.